Rappresentano un’ottima soluzione di fissaggio quando la superficie su cui si deve lavorare è una superficie leggera e molto malleabile (come la plastica, il legno, le leghe metalliche, eccetera) o giù usurata o per tutti quei casi in cui è impossibile procedere con la maschiatura. Come sono fatte, però, come si applicano e che vantaggi hanno le boccole autofilettanti come le boccole Ensat?

Visivamente non sono molto diverse da una vite: generalmente le boccole autofilettanti hanno, infatti, una forma cilindrica (per alcuni usi si possono trovare in commercio, nei negozi specializzati, anche boccole autofilettanti a ralla o flangiate) con doppia filettatura esterna e interna e sono realizzate in materiali come acciaio, alluminio, zinco o loro leghe.

Come, quando e con che vantaggi usare le bussole autofilettanti

Usarle per il fissaggio richiede di inserire le bussole autofilettanti in un foro già praticato e delle corrette dimensioni: ciò può avvenire sia tramite strumenti manuali, com’è tipico nelle officine e laddove si usi il sistema di filettatura Ensat per il pronto intervento in esterno, o tramite apposite macchine industriali. Per facilitare il fissaggio delle bussole autofilettanti, a meno di non utilizzare delle bussole autofilettanti che siano anche autolubrificanti, può essere utile sfruttare un buon lubrificante che assicuri un’adeguata presa al sistema di fissaggio. Le boccole autofilettanti andranno, infatti, essenzialmente a ospitare e fornire supporto a un perno di fissaggio.

Gli addetti ai lavori, per andare ai vantaggi nell’utilizzo delle bussole autofilettanti, concordano nel sostenere che il sistema di fissaggio così realizzato sia ben resistente anche ai carichi più importanti e anche quando i materiali di partenza siano, come in parte già si accennava all’inizio, particolarmente morbidi o malleabili. Tra le indicazioni d’uso delle boccole autofilettanti, così, ci sono classicamente il fissaggio di materiali plastici o di lamine di legno o di metallo particolarmente sottili. Anche quando si abbia bisogno di fissare materiali usurati e che presentano segni di corrosione, una delle soluzioni più sicure è quella che prevede l’utilizzo delle boccole autofilettanti. Sistemi come l’Ensat sono l’ideale, però, quando per una ragione o per un’altra (per il poco spazio a disposizione, perché si lavora su strutture già fissate, eccetera) non si riesca a realizzare una maschiatura o si abbiano a disposizione dei fori, sì, ma senza filettature. Per praticità si utilizzano bussole autofilettanti anche quando si prevede la necessità, in futuro, di sostituire o modificare i fissaggi: questo sistema permette di farlo, infatti, in maniera minimamente invasiva, senza danni alle strutture originarie e con una buona tenuta finale, ragione per cui per altro spesso le bussole autofilettanti sono utilizzate anche quando si abbia bisogno di sostituire delle vecchie filettature. La resistenza che si è vista essere la caratteristica chiave di questo sistema di fissaggio fa sì che lo stesso sia quello prediletto quando si prevede che le strutture da fissare saranno soggetti a sollecitazioni e forze importanti, per la presenza di viti e tiranti per esempio.

La versatilità e la buona resa di questo sistema di fissaggio fanno il pari con la facilità e la velocità di realizzazione e rendono, di fatto, le bussole autofilettanti una delle soluzioni preferite in numerosi campi.

Di Grey