Lo sviluppo di nuove infrastrutture gioca un ruolo fondamentale all’interno delle strategie per la ripartenza e il rilancio del sistema economico. In una situazione in cui si osserva una forte crisi economica, lo sviluppo infrastrutturale che comprende anche il rinnovo dei piani di manutenzione è di vitale importanza, motivo per cui sono stati stanziati moltissimi fondi a questo capitolo con il PNRR piano nazionale di resilienza e rilancio.

Perché realizzare nuove infrastrutture

La realizzazione di infrastrutture anche con sistemi all’avanguardia come i rilievi fotografici nel breve periodo producono immediatamente posti di lavoro. Inoltre, muovono l’economia grazie a un indotto diretto e indiretto. Per quanto riguarda invece il lungo periodo le infrastrutture aumentano la competitività del sistema e poiché gli spostamenti si fanno più veloci ed efficienti. Non si tratta solo di spostamenti per le persone ma anche di merci per migliorare l’import export.

Il ruolo delle infrastrutture nell’economia

Quando si parla di investimenti in infrastrutture si dice che hanno un carattere anticiclico. Significa che in un periodo di contrazione dei consumi, questi investimenti pubblici in infrastrutture danno nuovo slancio all’economia. Infatti, in un clima di incertezza, si genera immediata liquidità per i lavoratori e le loro famiglie aumentando la capacità di spesa.

Una volta che le infrastrutture sono state portate a termine, facilitano tutti gli altri processi produttivi. Naturalmente sono le vie predilette per gli scambi commerciali che diventano più rapidi e facili rispetto a prima. In conclusione, si può dire che il ruolo delle infrastrutture è strategico perché incide direttamente e indirettamente sul Pil del paese attuando una sorta di effetto moltiplicatore sulle risorse investite.

Questo effetto moltiplicatore è presente perché la costruzione ogni fase della realizzazione di un’infrastruttura prevede lo stanziamento di denaro che ricade sulla collettività. Basti pensare alla pianificazione, al design, agli acquisti fino ad arrivare alla costruzione vera e propria dell’opera. Non è un caso che l’Unione Europea spinga l’acceleratore sulla realizzazione di grandi opere proprio per farsi che l’Italia resti e diventi ancora di +1 paese competitivo all’interno dell’economia europea.

Di Grey